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Legge e giustizia: venerdì 29 marzo 2024
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LA MOTIVAZIONE DI UNA SENTENZA PRONUNCIATA IN GRADO DI APPELLO È INSUFFICIENTE SE CONSISTE NEL MERO RIFERIMENTO AD UNA PRECEDENTE DECISIONE DELLA STESSA CORTE - In quanto non rende possibile il controllo sul procedimento logico seguito dal giudice (Cassazione Sezione Lavoro n. 662 del 17 gennaio 2004, Pres. Ciciretti, Rel. Filadoro).
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La motivazione di una sentenza di merito "per relationem" ad altre decisioni deve considerarsi carente o meramente apparente - e come tale censurabile davanti alla Suprema Corte - quando il "decisum" si fondi esclusivamente sul mero rinvio a precedenti od a massime giurisprudenziali richiamati in modo acritico e non ricollegati espressamente alla fattispecie controversa, di talché sia impedito un controllo sul procedimento logico seguito dal giudice. Deve essere cassata la sentenza di una Corte di Appello, la cui motivazione consista nel riferimento ad una precedente decisione della stessa Corte, relativa ad una controversia simile.
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