Legge e giustizia: sabato 27 aprile 2024

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LA GIORNATA DELLA GIUSTIZIA A ROMA - I tempi sono maturi per un intervento dell'Unione Europea a tutela dell'indipendenza della magistratura in Italia.

Giornata della giustizia a Roma, Teatro Brancaccio, il 22 novembre, sui temi dell'efficienza e dell'indipendenza, con Scalfaro, Elia e Camilleri come punti di riferimento. Hanno denunciato senza mezzi termini l'involuzione in atto del sistema democratico, per l'attacco portato al principio della separazione dei poteri. Una platea di magistrati, in prevalenza giovani. Avvocati pochissimi. I rappresentanti della CGIL e della UIL si sono mostrati consapevoli del pericolo che, con la riforma legislativa in corso di approvazione, i giudici siano irregimentati e che il taglio dei fondi paralizzi un meccanismo già scarsamente efficiente. C'è stato chi ha ricordato, in rappresentanza degli utenti, la sofferenza dei cittadini per la lentezza della giustizia. Tra i fatti significativi citati negli interventi dei magistrati, il blocco delle attività di verbalizzazione stenografica per mancanza di fondi, il crollo a Roma del soffitto dell'edificio della giustizia del lavoro.

Un giovane magistrato di Napoli si è augurato di poter pronunciare le sentenze "in nome del popolo europeo". Il riferimento all'Europa è appropriato. La giustizia italiana ha formato oggetto sinora delle attenzioni delle istituzioni europee per la sua patologica lentezza, tema che sta tornando di attualità a Strasburgo e a Bruxelles per gli insoddisfacenti risultati della legge Pinto, in materia di indennizzi ai cittadini logorati dai processi. Ma ora v'è altra materia per un intervento dell'Europa. La Carta di Nizza, entrata in vigore nello scorso febbraio, indica, tra i principi fondamentali dell'Unione Europea, l'indipendenza della magistratura (art. 47). Il Trattato di Maastricht (art. 7) attribuisce alla Commissione e al Parlamento dell'Unione poteri di intervento per il rispetto di questi principi negli Stati membri. Iniziative in questo senso sono in atto, nel Parlamento europeo, per la salvaguardia del pluralismo dell'informazione nel nostro Paese (art. 11 della Carta di Nizza). E' ora che l'Europa intervenga per fronteggiare anche il pericolo che in Italia sia intaccata l'indipendenza della magistratura. Un passo dell'Unione varrebbe anche a far comprendere che certe riforme e certi comportamenti, oltre a porsi in contrasto con la nostra Costituzione, rischiano di portare l'Italia fuori dall'Europa.


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