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Legge e giustizia: venerdì 29 marzo 2024
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INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO – UN INTERROGATIVO NON POSTO DAL PRIMO PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE QUANDO HA AFFRONTATO IL TEMA DELLA LENTEZZA DELLA GIUSTIZIA: CHI NE E' RESPONSABILE, OLTRE AGLI AVVOCATI? - Le relazioni Marvulli, Favara, Alpa e Rognoni.
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Le relazioni svolte per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, dal Primo Presidente della Corte di Cassazione Marvulli, dal Procuratore Generale Favara e dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense Alpa, hanno in comune la constatazione della lentezza della giustizia e degli effetti inadeguati se non controproducenti che su essa avranno le recenti riforme legislative. Le ragioni del fenomeno sono state ravvisate da Marvulli nell'aumento del contenzioso, nel numero assolutamente esorbitante degli avvocati (e nella loro interessata litigiosità), nello sviluppo della normativa garantistica, nella carenza del personale amministrativo. Il Presidente non si è nemmeno posto l'interrogativo se, in qualche misura, della lentezza della giustizia siano responsabili anche i magistrati, se non altro per non essersi battuti con maggiore e più costante impegno per l'adeguamento delle strutture e delle condizioni di lavoro. L'argomento andrebbe a nostro avviso approfondito, anche perché spesso si riscontra un notevole divario, in termini di produttività, fra i vari Uffici Giudiziari. Si sente l'esigenza che problemi di questa portata non vengano affrontati in termini generali, bensì con riferimento a specifiche situazioni. Ciò consentirà di individuare le ragioni oggettive ed eventualmente soggettive di alcune differenze e di mettere a fuoco le misure necessarie per accelerare, in concreto, i tempi della giustizia. Particolarmente significativi sono i paragrafi della relazione presidenziale dedicati all'applicazione della c.d. legge Pinto in materia di riparazione per il danno causato ai cittadini dal ritardo nell'amministrazione della giustizia. Ne emerge la malinconica considerazione che il contenzioso promosso dai cittadini danneggiati dalla lentezza della giustizia tende ad ingolfare i ruoli ed a costituire un'ulteriore causa di rallentamento del servizio giudiziario.
Pubblichiamo integralmente, nella sezione Documenti, il testo delle relazioni svolte dal Primo Presidente della Corte di Cassazione Marvulli, dal Procuratore Generale Favara, dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense Alpa e dal Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Rognoni.
Quest'ultimo non ha affrontato il problema della lentezza della giustizia, mentre a nostro avviso avrebbe dovuto farlo, poiché l'efficienza del servizio è una fondamentale garanzia di autonomia e rafforza il legame fra i cittadini e i giudici. Il fatto che i magistrati non vengano messi in condizione di operare efficientemente si risolve in un attentato al loro prestigio.
Ci riserviamo di pubblicare in un prossimo lancio la relazione del rappresentante dell'Avvocatura dello Stato.
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