Legge e giustizia: venerd́ 26 aprile 2024

Pubblicato in : Lavoro, Il lavoro nel mondo

ILLEGITTIMA NEGLI STATI UNITI L'ESCLUSIONE DEI CONTRACCETTIVI FEMMINILI DALL'ELENCO DEI PRODOTTI FARMACEUTICI SPETTANTI AI DIPENDENTI IN BASE A UN SISTEMA AZIENDALE DI ASSISTENZA SANITARIA - Perché contrasta con il divieto di discriminazione in base al sesso (Corte Distrettuale di Seattle, Jennifer E. contro Bertell Company, 12 giugno 2001, Giudice Robert S. Lasnik).

Negli Stati Uniti, a Seattle, la società Bartell Company ha istituito per i suoi dipendenti un sistema aziendale di assistenza sanitaria, comprendente il diritto dei lavoratori ad ottenere gratuitamente un'ampia gamma di medicinali, con l'espressa esclusione dei contraccettivi quali pillole, diaframmi e spirali.

Jennifer E. ed altre dipendenti della Bartell hanno promosso nei confronti della datrice di lavoro un giudizio davanti alla Corte Distrettuale di Seattle, sostenendo che l'esclusione dal trattamento sanitario aziendale dei contraccettivi costituiva una discriminazione in base al sesso, vietata agli imprenditori dalla legge sui diritti civili del 1964 (Title VII U.S.C.); esse hanno chiesto pertanto la dichiarazione di illegittimità e nullità della clausola di esclusione.

L'azienda si è difesa sostenendo l'inapplicabilità della legge invocata affermando che i contraccettivi sono diversi dagli altri prodotti farmaceutici, perché vengono assunti volontariamente e non servono a curare malattie.

La Corte, con decisione del 12 giugno 2001 (Giudice Robert S. Lasnik), ha accolto la domanda delle lavoratrici, in quanto ha ritenuto fondata la tesi sostenuta dai loro difensori, secondo cui la disponibilità di contraccettivi assume una grande importanza per la salute delle donne e dei bambini, perché può aiutare a prevenire conseguenze negative nella sfera fisica, emotiva, economica e sociale. Le gravidanze indesiderate - ha osservato il Giudice - comportano costi rilevanti e pregiudizio per la salute della madre e del bambino; pertanto il trattamento sanitario della Bartell deve essere ritenuto discriminatorio perché offre alle donne una copertura meno ampia di quella assicurata agli uomini, in quanto non comprende prodotti necessari a soddisfare fondamentali esigenze.


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