In Gran Bretagna, a Southampton, C.T. ha costituito la società Intelligents Limited di cui è il solo azionista, per lo svolgimento di servizi di consulenza in materia di sistemi informatici. Egli è inquadrato come dipendente di questa società. Nell'ottobre del 1997 la Intelligents si è affidata alla MHC Consulting Service Limited per il collocamento dei suoi servizi presso altre aziende. La MHC ha reperito una possibilità di occupazione per C.T. presso la Abbey Life per accertamenti sui possibili effetti del cosiddetto "millennium bug". Conseguentemente la Intelligents ha concluso con la MHC un contratto con il quale si è obbligata a fornire i servizi di C.T., per conto della MHC, alla Abbey Life. Conseguentemente C.T. ha cominciato a lavorare negli uffici della Abbey Life per la revisione dei sistemi elettronici di questa società. Il compenso per i servizi dati da C.T. era versato dalla Abbey Life alla MHC, che a sua volta pagava la Intelligents. Nel febbraio del 1998 C.T. si è sottoposto ad accertamenti diagnostici dai quali è risultato che egli era affetto da diabete e che egli avrebbe continuato a soffrire di questa malattia per tutta la sua esistenza. Conseguentemente egli ha cominciato a sottoporsi alle cure prescrittegli per questa malattia. La Abbey Life, venuta a conoscenza delle condizioni di salute di C.T., ha posto termine alla utilizzazione delle sue prestazioni. C.T. ha promosso, nel giugno 1998, un giudizio davanti all'Employment Tribunal di Southampton nei confronti della Abbey Life, sostenendo di essere stato illegittimamente privato del suo incarico a cagione delle sue condizioni di salute in violazione del Disability Discrimination Act 1995, che tutela sia i dipendenti che i lavoratori impiegati "a contratto", purché forniscano una prestazione personale. La Abbey Life si è difesa affermando di non aver avuto alcun rapporto contrattuale con C.T., in quanto i servizi da quest'ultimo forniti erano stati pattuiti con la MHC e sostenendo pertanto che C.T. avrebbe dovuto agire nei confronti della MHC. Il Tribunale, con decisione dell'ottobre del 1998 ha accolto l'eccezione proposta dalla Abbey Life e ha affermato la legittimazione passiva della MHC, in quanto titolare del rapporto con C.T. Questa decisione è stata riformata, in grado di appello, nel settembre del 1999. L'Employment Appeal Tribunal ha ritenuto responsabile la Abbey Life in quanto utilizzatrice finale della prestazione di C.T. mediante una catena di contratti risalente alla Intelligents attraverso la MHC. Contro questa decisione l'Abbey Life ha proposto ricorso davanti alla Supreme Court of Judicature sostenendo che C.T. non aveva avuto alcun rapporto con la MHC né con la Abbey Life, in quanto era dipendente della Intelligents. La Corte Suprema con decisione del 6 aprile 2000 (Rel. Stuart-Smith), ha rigettato il ricorso affermando che la legge del 1995 ha dichiarato illegittimo per un datore di lavoro attuare discriminazioni nei confronti di una persona handicappata. Nel concetto di "datore di lavoro" - ha precisato la Corte - rientrano anche le aziende che utilizzano la prestazione lavorativa di personale da esse non assunto. Scopo della legge è quello di eliminare le discriminazioni nei confronti degli handicappati. Questo scopo sarebbe vanificato se la protezione venisse negata al lavoratore che non fornisce la sua prestazione lavorativa a chi lo ha assunto bensì ad un'altra azienda presso la quale sia stato effettivamente impiegato.
|