Legge e giustizia: marted́ 23 aprile 2024

Pubblicato in : Famiglia

PER GLI ACCERTAMENTI DI PATERNITA' E MATERNITA' LA CONSULENZA TECNICA IMMUNOEMATOLOGICA HA FUNZIONE DI MEZZO OBIETTIVO DI PROVA - Con margini di sicurezza elevatissimi (Cassazione Sezione Prima Civile n. 14462 del 29 maggio 2008, Pres. Luccioli, Rel. Giancola).

In materia di accertamenti relativi alla paternità e alla maternità, la consulenza tecnica immunoematologica ha funzione di mezzo obiettivo di prova, costituendo, dati pure i progressi della scienza biomedica, lo strumento più idoneo, avente margini di sicurezza elevatissimi, per l'acquisizione della conoscenza del rapporto di filiazione naturale. E con essa il giudice accerta l'esistenza o l'inesistenza di incompatibilità genetiche, ossia un fatto (biologico), di per sé suscettibile di rilevazione solo con l'ausilio di competenze tecniche particolari. L'efficacia delle indagini ematologiche ed immunogenetiche sul DNA non può essere esclusa per la ragione che esse sono suscettibili di utilizzazione solo per compiere valutazioni meramente probabilistiche, in quanto tutte le asserzioni delle scienze fisiche e naturalistiche hanno natura probabilistica (anche quelle condotte con gli strumenti più sofisticati) e sono ineluttabilmente soggette ad errore, sia per ragioni intrinseche (cosiddetto errore statistico), che per ragioni legate al soggetto che esegue o legge le misurazioni (cosiddetto errore sistematico). Rientra nei poteri discrezionali del giudice di merito la valutazione dell'opportunità di disporre indagini tecniche suppletive o integrative di quelle già espletate, di sentire a chiarimenti il consulente tecnico di ufficio ovvero di disporre addirittura la rinnovazione delle indagini, con la nomina di altri consulenti. Il mancato esercizio di un tale potere (così come l'esercizio) non è censurabile in sede di legittimità, salvo che con i motivi d'appello non vengano formulati specifici rilievi e sollecitata una più approfondita indagine tecnica, nel qual caso il giudice è tenuto a motivare la sua scelta negativa.


© 2007 www.legge-e-giustizia.it