Legge e giustizia: venerdì 26 aprile 2024

Pubblicato in : Informazione e comunicazione

ANCHE L'ATTRIBUZIONE A UNA PERSONA DI UN REATO PUÒ COSTITUIRE LEGITTIMO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI INFORMAZIONE E DI CRITICA - Quando sia correttamente motivata - (Cassazione Sezione Terza Civile n. 559 del 13 gennaio 2005, Pres. Duva, Rel. Sabatini).

In tema di diffamazione a mezzo stampa, per l'applicazione della scriminante dell'esercizio del diritto è necessaria non solo la verità oggettiva del fatto, ma anche la cosiddetta continenza, e cioè la correttezza dell'esposizione di esso. Va ricondotta al legittimo esercizio del diritto di informazione e di critica anche l'attribuzione ad un soggetto di un reato, quando non si traduca in una enunciazione immotivata ma possa ricavarsi, con l'ordinario raziocinio dell'uomo medio e con minore o maggiore fondamento, dalla concatenazione di un certo numero di fatti veri, obiettivamente e correttamente riferiti, che rivestano interesse per una collettività più o meno vasta di soggetti.


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