Legge e giustizia: venerdì 26 aprile 2024

L'esistenza di un contratto definito tra le parti di “collaborazione autonoma” non impedisce al giudice di accertare che con esso sia stato posto in essere un rapporto di lavoro subordinato. A tal fine il giudice dovrà valutare il contenuto delle singole clausole, nonché le prestazioni in concreto richieste al prestatore d’opera. L’impiego del medesimo, anziché per attività di consulenza, per lo svolgimento di mansioni di direzione del personale e di gestione degli acquisti e delle vendite, comporta l’inserimento nell’organizzazione aziendale e deve essere valutato dal giudice come elemento di giudizio idoneo a dimostrare l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato.