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Legge e giustizia: venerd́ 26 aprile 2024
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IL FATTO OGGETTO DI CRITICA DEVE CORRISPONDERE A VERITA' - Seppure non assoluta (Cassazione Sezione Terza Civile n. 16815 del 13 agosto 2015, Pres. Salmè, Rel. Vincenti).
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Il
diritto di critica, diversamente da quello di cronaca, non si concreta nella
narrazione di fatti, ma si esprime in un giudizio, o, più genericamente, in una
opinione, che, come tale, non può che essere fondata su un'interpretazione dei
fatti e dei comportamenti e quindi non può che essere soggettiva, cioè
corrispondere al punto di vista di chi la manifesta, fermo restando che il
fatto o comportamento presupposto ed oggetto della critica deve corrispondere a
verità, sia pure non assoluta, ma ragionevolmente putativa per le fonti da cui
proviene o per altre circostanze oggettive, così come accade per il diritto di
cronaca. Ed è sotto quest'ultimo specifico profilo che deve essere intesa la
verità dei fatti riferiti siccome e in quanto tratti dall'attività di indagine
dell'autorità investigativa o giudiziaria, assistiti, dunque, dalla particolare
attendibilità della fonte da cui gli stessi sono assunti (Cass. n. 2271 del
2005, citata).
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