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Legge e giustizia: venerd́ 26 aprile 2024
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LA NUOVA DISCIPLINA DEL LICENZIAMENTO COLLETTIVO - Dopo la legge n. 92 del 2012 (Cassazione Sezione Lavoro n. 12095 del 13 giugno 2016, Pres. Venuti, Rel. Amendola).
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In materia di licenziamento
collettivo il comma 3 dell'art. 5 della L. n. 223 del 1991 è stato sostituito
dall'art. 1, co. 46., L n. 92 del 2012, con il seguente testo: "Qualora il licenziamento sia intimato senza
l'osservanza della forma scritta, si applica il regime sanzionatorio di cui
all'articolo 18, primo comma, della legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive
modificazioni. In caso di violazione delle procedure richiamate all'articolo 4,
comma 12, si applica il regime di cui al terzo periodo del settimo comma del
predetto articolo 18. In caso di violazione dei criteri di scelta previsti dal
comma 1, si applica il regime di cui al quarto comma del medesimo articolo 18.
Ai fini dell'impugnazione del licenziamento si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 6 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive modificazioni".
Va distinto il "caso di violazione delle procedure
richiamate all'articolo 4, comma 12" dal "caso di violazione dei criteri di scelta previsti dal comma 1".
Nel primo caso "si applica il regime
di cui al terzo periodo del settimo comma del predetto articolo 18";
secondo il terzo periodo di tale settimo comma "nelle altre ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi del
predetto giustificato motivo, il giudice applica la disciplina di cui al quinto
comma"; il rinvio ulteriore a detto quinto comma fa sì che il giudice,
in tali ipotesi, "dichiara risolto
il rapporto di lavoro con effetto dalla data del licenziamento e condanna il
datore di lavoro al pagamento di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva
determinata tra un minimo di dodici ed un massimo di ventiquattro mensilità
dell'ultima retribuzione globale di fatto". Nel secondo caso - "violazione di criteri di scelta" -
"si applica il regime di cui al
quarto comma del medesimo articolo 18"; quindi il giudice "annulla il licenziamento e condanna il
datore di lavoro alla reintegrazione nel posto di lavoro di cui al primo comma
e ai pagamento di una indennità risarcitoria commisurata all'ultima retribuzione
globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva
reintegrazione", in una misura non superiore alle dodici mensilità.
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