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Legge e giustizia: venerd́ 19 aprile 2024
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LA CONFESSIONE STRAGIUDIZIALE RESA AD UN TERZO PUO' ESSERE SUFFICIENTE PER LA DECISIONE - Come la deposizione de relato ex parte (Cassazione Sezione Lavoro n. 1320 del 19 gennaio 2017, Pres. Bronzini, Rel. Manna).
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Si pone il quesito in punto di
diritto se e in che misura la deposizione de relato ex parte con cui si
riferiscano circostanze sfavorevoli alla parte medesima (che funge da fonte
referente) possa integrare prova o, almeno, elemento di prova idoneo a
suffragare altra testimonianza indiretta. La risposta è sicuramente
affermativa: la deposizione de relato ex parte con cui si riferiscano
circostanze sfavorevoli alla parte medesima ha la natura giuridica di prova testimoniale
d'una confessione stragiudiziale (se munita del relativo animus) fatta a
un terzo (non ricorre, nel caso in esame, il divieto di cui all'art. 2735 cpv.
c.c.), in quanto tale liberamente apprezzabile dal giudice ai sensi dell'art.
2735 co. 1°, secondo periodo, c.c. Pertanto, poiché la confessione
stragiudiziale resa a un terzo può essere sufficiente anche in via esclusiva a
fondare il convincimento del giudice (cfr., ex aliis, Cass. n.
12463/03), a maggior ragione può integrare elemento di suffragio d'una
testimonianza de relato.
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