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Legge e giustizia: mercoledì 24 aprile 2024
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IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DEL LAVORATORE AL RISARCIMENTO DEL DANNO NON PUO' PRESCINDERE DA UNA SPECIFICA ALLEGAZIONE - Alterazione degli assetti relazionali (Cassazione Sezione Lavoro n. 15376 del 21 giugno 2017, Pres. Nobile, Rel. Negri della Torre).
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Il riconoscimento del diritto del
lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale,
non ricorre automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale e non
può prescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivo del
giudizio, dell'esistenza di un pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed
interiore, ma oggettivamente accertabile) provocato sul fare reddituale del
soggetto, che alteri le sue abitudini e gli assetti relazionali propri,
inducendolo a scelte di vita diverse quanto all'espressione e realizzazione
della sua personalità nel mondo esterno. Tale pregiudizio non si pone quale
conseguenza automatica di ogni comportamento illegittimo rientrante nella
suindicata categoria, cosicché non è sufficiente dimostrare la mera
potenzialità lesiva della condotta datoriale, incombendo sul lavoratore non
solo di allegare il demansionamento ma anche di fornire la prova ex art. 2697
c.c. del danno non patrimoniale e del nesso di causalità con l'inadempimento
datoriale.
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